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Il quaderno d'artista
Abdulllah Al Saadi – Al Saadi’s Diares Biennale Arte 2017
Il quaderno d’artista è uno strumento usato sin dal medioevo. Un oggetto su cui gli artisti hanno schizzato disegni, abbozzato idee per realizzare le loro opere. L’inizio di un progetto o semplicemente il modo per fissare sulla carta oggetti, paesaggi, persone che li avevano colpiti e interessati.
Nel mio laboratorio d’arte propongo un percorso, il diario disegnato, che è un invito a creare il proprio carnet de vojage, un quaderno d’artista in cui appuntare attraverso il disegno, memorie quotidiane e di viaggio.
Da Villard de Honnecourt a Edward Hopper
Tra i primi quaderni realizzati quello Villard de Honnecourt artista del XIII secolo. I suoi quaderni racchiudono splendidi appunti architettonici. Descrizioni per immagini delle tecniche di costruzione e degli attrezzi da cantiere da utilizzare.
Nel Rinascimento gli artisti appuntano su quaderni, non solo frammenti della realtà, ma anche idee e progetti, come ha fatto ad esempio Leonardo da Vinci (1452-1519).
Albrecht Dürer(1471-1528) ci ha lasciato invece splendidi studi animali, piante e corpi umani.
Gli “scaraboti” sono splendidi schizzi che Canaletto (1697-1768) ci ha lasciato bei suoi quaderni dove ritroviamo schizzi realizzati attraverso la camera ottica, veri e propri disegni preparatori per le sue splendide pitture.
Il Gran Tour, diffusosi a partire dal XVII secolo, ha dato grande impulso al taccuino di viaggio che accompagnava illustri viaggiatori come Goethe (1749-1832) alla scoperta di monumenti, paesaggi e città italiane.
Con il romanticismo il desiderio di trovare e creare atmosfere suggestive e percorsi pittoreschi si esprime nei quaderni acquerellati di William Turner (1775-1851) o negli studi di cieli e nuvole di John Constable (1776-1837) , entrambi affascinati dalla potenza e bellezza della natura.
Il fascino di culture diverse e sconosciute è stato ben raffigurato nei quaderni di Eugène Delacroix (1798-1863) nei suoi viaggi in Marocco.
Théodore Gericault (1791-1824) appuntava invece volti ed espressioni per i suoi dipinti.
Edgar Degas (1834-1917) schizzava dal vivo per coglierne l’intensità, i corpi delle ballerine.
Pagine strappate dei quaderni di Vincent Van Gogh (1853-1890) sono diventate lettere per l’amato fratello Teò.
Anche gli artisti delle avanguardie del secolo scorso hanno utilizzato quaderni e taccuini, come quelli coloratissimi di Henri Matisse (1869-1954), cubisti di Pablo Picasso (1881-1973) e fiabeschi di Marc Chagall (1887-1985).
I quaderni di Paul Klee (1879-1940) sono dei veri e propri trattati teorici, mentre quelli di Le Corbusier (1887-1965) o Edward Hopper (1882-1967) sono molto più rigorosi e progettuali.J
Ciascuno di noi può realizzare il proprio quaderno d’artista, scrivendo pensieri, schizzando luoghi e semplicemente raccogliendo frammenti della propria vita.
Un diario per immagini, un diario visivo.