Il viaggio dell'Errante
Il Viaggio dell’Errante è un percorso esperienziale a tappe, rivolto alle Associazioni di supporto alla donne
operate di tumore al seno, al fine di creare rete tra le stesse. Realizzato secondo la nostra metodologia
che utilizza strumenti relazionali ed esperienziali innovativi che integrano discipline creative a metodi
incentrati sul benessere e la cura della persona.
Edizioni
Giugno – Dicembre 2018
Clienti/partner
Roma
Destinatari
ASSOCIAZIONI DI DONNE
operate di tumore al seno
Il progetto
Una comunione di intenti tra i nostri progetti e gli obiettivi del Comitato Regionale Emilia Romagna Komen Italia ci ha dato la possibilità di testare uno dei nostri eventi interattivi ( Un Filo Spensierati ), sulle Donne in Rosa di Bologna e dintorni. La collaborazione è proseguita con il progetto “Altreementi” appositamente creato per l’edizione di Race for the Cure di Bologna del 2017.
L’esito positivo di queste prime esperienze ha fatto nascere in noi il desiderio di realizzare un progetto più ampio e articolato: “Il viaggio dell’Errante”.
Per preparare il viaggio abbiamo avuto un incontro con il Comitato Regionale Emilia Romagna Komen Italia per raccogliere informazioni, definire contesto – scenario e bisogni – obiettivi con l’obiettivo di partecipare al alla richiesta di erogazione dei contributi 2018
Contesto:
21 associazioni afferenti a Komen E.R. che si occupano di tematiche inerenti al tumore al seno e non solo.
bisogno – obiettivo: creare una rete tra le associazioni.
Contesto e bisogni evidenziano che prima di poter creare una rete di collaborazione reale tra le associazioni occorre:
- stabilire la connessione tra le associazioni;
- favorire lo scambio e il confronto per individuare obiettivi condivisi;
- ridefinire le relazioni all’interno delle singole associazioni;
- stabilire motivazioni e obiettivi nuovi tra le associazioni;
- attivare e avviare la rete;
- fornire e proporre strumenti efficaci per ottimizzare le risorse della rete.
Dal contesto allo scenario
Le singole associazioni diventano i punti della mappa: luoghi abitati da persone, ( le socie ), che hanno dei bisogni interiori e personali e dei bisogni legati al contesto in cui operano come volontarie.
Dall’osservazione della mappa abbiamo deciso che per creare una rete tra le associazioni avremmo fatto un percorso, lungo tre anni, diviso in fasi ognuna delle quali sarebbe diventata un viaggio con diverse tappe – obiettivo.
Il viaggio le fasi le tappe
Al viaggio partecipano non dei viaggiatori che vanno verso una meta stabilita, ma degli Erranti che vagando cercano una meta e nel cercarla la creano.
Gli Erranti nel vagare si permettono anche di errare (sbagliare) e perdendo il giudizio ritrovano la scintilla creativa che illumina la meta.
La metodologia
La metodologia che caratterizza i progetti del Coworking del Sé è la creazione di contesti ludici in cui il gioco diventa il primo strumento per sperimentare se stessi, tornare a imparare, creare e sviluppare nuove strategie di approccio alla vita.
Il viaggio dell'Errante - le tappe
Tappa 1 - L’Errante, la narrazione iniziale
A) L’Errante dà voce al suo conflitto interiore discutendo con le “parti” di sé, messe in scena da due attori. Per intraprendere un viaggio e prima di definire la meta occorre conoscere da dove si parte e con chi.
B) Le partecipanti diventano Erranti – interazione ludica
Da qui la proposta di stilare una luogo-classifica dei luoghi più frequentati e per ciascuno di essi individuare le voci che si ascoltano quotidianamente (suoni, rumori, dialoghi).
Per liberarsi dai condizionamenti esterni, le frasi e i discorsi, piacevoli e spiacevoli, questi vengono scritti e posizionati “sui luoghi” attivando un processo di distacco.
C) Le Erranti iniziano il viaggio, alla scoperta del bisogno profondo – meditazione
Il respiro è accompagnato e sottolineato dall’emissione di particolari suoni (Qi gong).
Inizialmente ciascuna Errante si sintonizza sul proprio respiro e suono, quindi entra in risonanza con il respiro e i suoni del gruppo. Si crea così un’armonia di benessere e rilassamento che permette l’accesso e il riconoscimento del proprio bisogno.
D) Il bisogno diventa meta e prende il volo – interazione ludica
I bisogni vengono scritti sulle ali di un aeroplanino di carta che viene lanciato.
In quel momento si scopre che il viaggio è cominciato.
In volo – restituzione verbale
Le Erranti in volo, chiacchierando tra loro in attesa di scoprire la prima meta del viaggio, si raccontano e si scambiano pensieri ed emozioni.
Tappa 2 - L’Errante e il tempo
L’Errante e il tempo – la narrazione iniziale
L’Errante e i suoi amici (voci interiori) entrano in scena ascoltando una registrazione che riporta i bisogni delle Erranti raccolti nella prima tappa.
Il tempo può ostacolare la realizzazione dei bisogni. L’Errante viene sopraffatto dai principali condizionamenti del tempo: fuoritempo, attempato, perditempo, battitempo, cotrattempo, previsioni del tempo, impersonificati dai suoi amici fino al momento in cui…
Doverandom – azione ludica
Alle Erranti viene consegnato un orologio in cui gli indici sono post-it e le lancette sono matite.
L’invito è di utilizzare le lancette per scrivere sui post-it i propri condizionamenti legati al tempo, quindi, una volta staccati dall’orologio, vengono attaccati al corpo e mostrati e scambiati tra le Erranti in un’azione-gioco attacca-stacca. L’atto finale si conclude con una danza tra “orsi” che sfregandosi l’un l’altra si liberano dei post-it e quindi dei condizionamenti.
Mutatempo – respiro consapevole
Utilizzando il respiro le Erranti entrano in contatto con il tempo interiore.
Senzatempo – passo spensierato (Qi-gong)
Con una camminata lenta, ritmata e controllata, le Erranti entrano in una dimensione in cui il tempo viene percepito come la pulsazione del cuore, della terra e dell’intero universo fino ad arrivare all’”explosion”, al punto zero.
Sceglitempo – biodanza
Con la danza “direttore d’orchestra”, partendo dal punto zero, le Erranti possono decidere come e dove dirigere il proprio tempo. Le danze proseguono libere, in singola, a due, a gruppetti e tutte insieme. Le Erranti prendono così contatto con il proprio tempo e con la possibilità di gioirne insieme.
Accoglitempo – meditazione
Attraverso l’ascolto guidato le Erranti riprendono contatto, gradualmente, con il tempo esterno, scoprendo la possibilità di un dialogo con quello interno.
Osailtempo – restituzione artistica
Le Erranti ritrovano l’orologio che era stato consegnato loro all’inizio del percorso, che ora è una tela vuota, bianca. Sul tavolo trovano parole ritagliate da giornali, forbici, colla, pennarelli, ago e filo.
Le parole volano, si mescolano, si cercano, si scambiano, si trasformano; poi seguendo la casualità o l’intenzione, l’integrità o il taglio, si compongono, si posano sulla tela e lì vengono fissate, incollate a donare al tempo nuovi significati, nuove frasi, frammenti di emozioni, poesie, concetti. L’orologio non scandisce più il tempo, diventa l’immagine, l’intenzione, il progetto: il tempo dell’Errante. Gli orologi vengono esposti, ammirati, analizzati e commentati.
Fornendo uno strumento diverso per comunicare, la condivisione, seppur verbale, cambia.
Tappa 3 - L’Errante e lo spazio
L’Errante e lo spazio – la narrazione
L’Errante e i suoi amici stavano allestendo lo spazio per accogliere le Erranti, quando ricevettero messaggi e telefonate di disdette per vari motivi di salute e personali.
Superato l’inevitabile momento di sconcerto, ci siamo domandati se fare o meno l’evento con le due Erranti rimaste ma, lo squilibrio numerico con l’Errante e i suoi amici (5 operatori), ha fatto propendere per la sospensione.
Ci siamo accorti che stavamo vivendo una situazione analoga a quelle lamentate dalle Erranti nello svolgimento delle attività delle loro associazioni.
Abbiamo scelto come approccio metodologico di entrare in risonanza con le dinamiche dei gruppi, per sperimentare le possibili soluzioni.
Cura della relazione: contatto telefonico, o tramite e-mail personalizzate, con tutte le associazioni, messa a punto della nostra pagina facebook e incontri dedicati;
Preparazione della tappa finale del viaggio che diventa una tavola rotonda in cui condividere i dati raccolti, analizzare le esperienze vissute insieme e immaginare il prossimo viaggio.
Tappa 4 - Album di viaggio
Album di viaggio – la narrazione iniziale
La sala è stata arredata con i souvenir di viaggio per rinfrescare la memoria delle Erranti viaggiatrici e incuriosire chi non aveva partecipato al viaggio.
L’Errante, accolte le Erranti, ha raccontato il viaggio, coadiuvato dalle sue voci interne e da cartelli-cartolina per ricordare le tappe e il percorso svolto.
I ricordi delle Erranti
- “Io per la prima volta forse ho fatto qualcosa per me.”
- “Semplicemente una parola: vita.”
- “Giocare, io ho giocato, mi è piaciuto questo gioco, giocare soprattutto con persone adulte e non con i bambini.”
- “Sono stata molto a disagio perché non è nelle mie corde fermarmi ad ascoltare quali possono essere i miei bisogni e sono stata veramente in difficoltà molto grandi e avrei bisogno ancora di tanto esercizio, comunque grazie.”
- “Mi sono sentita a casa che è una cosa che mi manca tanto e sono stata bene, sono stata anche coccolata che è una cosa che mi manca.”
- “Io ho iniziato il viaggio poi mi sono un po’ persa per strada con molto dispiacere e quindi posso dire serenamente che mi siete mancati, mi è mancato un luogo dove essere con leggerezza, dove essere….”
- “Mi sono sentita molto a mio agio, molto in sintonia e anche come se saltassero fuori tutte le varie voci e che saltassero fuori e quindi che riuscissi anch’io ad eliminare qualcosa e qualcuna di queste, mi è rimasto impresso e mi è piaciuto molto questo.”
- “E mi ricordo questo grande baule grosso e pieno di roba e me lo sentivo… e un po’ lasciare andare, fa sempre bene essere con gli altri…”
Cambiamo! – azione ludica
La partecipazione alla tavola rotonda prevede un “dress-code” adeguato, un cambio di pensiero sottolineato dalla ricerca da parte di ciascuna Errante di un cappello o un accessorio particolare e divertente che le connoti.
Cosa cambiamo? – analisi dei dati
L’Errante ha illustrato le 4 macro aree di miglioramento individuate analizzando i dati e i risultati del viaggio:
- il fare sovrasta il sentire;
- difficoltà nelle relazioni interne;
- insufficienza delle relazioni esterne;
- distribuzione disarmonica degli impegni.
Le Erranti hanno espresso ognuna il proprio sentire, liberamente, senza pregiudizi ed etichette (i cappelli aiutano) trovandosi alle fine concordi con l’affermazione che il ”fare sovrasta il sentire”, sentita come l’area di miglioramento più importante per ritrovare l’entusiasmo e l’energia all’interno delle associazioni di volontariato.
I dati raccolti
Le partecipanti si sono permesse di pensare a sé in modo diverso.
Hanno scoperto che come l’Errante hanno più voci interiori che litigano o si confrontano, uno zaino pieno di ricordi, emozioni, bisogni e dolori di cui hanno guardato con occhi diversi il contenuto e la possibilità, viaggiando, di fare esperienze che alleggeriscano lo zaino e pacifichino le voci.
Dicono di noi
Cosa ti è piaciuto di più di questa esperienza?
- Stare insieme, confrontarmi ,consolare ed essere consolata!
- I compagni di viaggio in sintonia
- Il gruppo! In poche giornate aver potuto gadere di meravigliose persone che mi hanno fatto diventare più Bella
- la condivisione
- condivisone dell’esperienza
- il confronto con gli altri
Cosa ti è piaciuto di MENO di questa esperienza?
- pochi incontri e piuttosto distanziati ( anche per impossibilità mia a partecipare sempre)
- Non ho cose che mi sono piaciute di meno, forse la mancanza del bagno in alcuni contesti
- Che è durata poco
- mi e piaciuto tutto….sono sempre alla ricerca di esperienze che mi aiutano nella mia crescita personale
- cercare i bisogni …non sono abituata ad ascoltarli !
- pochi incontri e non aver potuto parlarne tra di noi
Hai suggerimenti per il prossimo viaggio?
- Non ho suggerimenti ,siete bravissimi e io conto sull'”effetto sorpresa” Grazie.
- Mi auguro che ci sia un prossimo viaggio e spero di farne parte , cosa suggerire? Mettere le ali e volare… su tutto
- ..continuare a viaggiare
- no …. sto alla finestra a guardare
- no mi affido..grazie
- fare più incontri meno distanziati
Conclusioni
Il FARE CHE SOVRASTA IL SENTIRE
è stato individuato come l’area di miglioramento più impellente da tutte le partecipanti.
I bisogni inespressi o disattesi, disagi nelle relazioni e nelle comunicazioni interne e esterne, raccolti durante Il Viaggio dell’Errante, dimostrano che oltre alla volontà e all’entusiasmo servono strumenti per gestire il disagio personale e collettivo e faciltare il lavoro di gruppo.
Le associazioni hanno espresso il desiderio di proseguire l’esperienze insieme perchè in noi hanno trovato la possibilità di una relazione paritaria.